WhatsApp aggiorna privacy e termini d’uso, per effetto di DSA e DMA: che c’è da sapere
2024-4-10 03:46:46 Author: www.cybersecurity360.it(查看原文) 阅读量:2 收藏

Ecco i primi effetti della recente ondata applicativa, tra le altre normative di recente uscite, e che ha visto diventare cogente il DSA prima (dal 17 febbraio 2024) e poi il DMA (dall’8 marzo 2024). Si tratta, come noto di due regolamenti europei decisamente impattanti sulle piattaforme europee cd “gatekeeper”, e all’appello non poteva mancare Meta con WhatsApp, lo strumento di “messaggistica istantanea” più popolare e adoperato anche nelle organizzazioni.

Così dall’11 aprile 2024 cambiano termini e condizioni dell’app nonché l’informativa sulla privacy, rivolgendosi a tutti i cittadini/utenti europei. Vediamo meglio scoprendo l’intero impianto.

WhatsApp e l’aggiornamento ultimo: quali novità

Gli aggiornamenti di WhatsApp sono, quindi, in perfetta linea con le nuove politiche europee. Tra le novità troviamo che:

  1. arriva l’interoperabilità richiesta dall’Unione europea;
  2. si abbassa l’età minima a 13 anni (non più 16) quando cioè un adolescente può legittimamente iscriversi all’app;
  3. i dati trattati saranno più sicuri e potranno circolare in piena sicurezza e liberamente per tutta l’Europa.

Così possiamo apprezzare i primi effetti delle ricadute applicative del DSA e del DMA. Gli aggiornamenti in questione sono operativi dall’11 aprile 2024, come da faq, e giungono come una ventata di novità.

Tra gli utenti c’è grande attesa per alcune nuove funzionalità come la trascrizione dei messaggi vocalinient’altro che il vocale fatto e finito, quindi tal quale ma convertito in testo,nonché l’arrivo di Meta Ai cioè un laboratorio di intelligenza artificiale che sviluppa diverse forme, comprese le tecnologie connesse alla realtà aumentata, e che permetterà agli utenti di interagire con il chatbot per conversare, al fine di creare sticker, suggerire connessioni e chat con i propri contatti.

L’interoperabilità

Una delle funzioni più attese è proprio l’interoperabilità. In sostanza, WhatsApp per effetto del DMA è tenuta a rendersi accessibile alle altre app di terze parti, previo consenso. Ne discende che l’interoperabilità non avverrà di default, nel senso che saranno gli utenti a scegliere se scambiare i messaggi con servizi di terze parti, tramite “opt-in” (meccanismo con cui un utente/interessato accetta di ricevere informazioni via e-mail e quindi manifesta il proprio consenso).

Non mancano, tuttavia, i rischi e le incertezze: tra lo spam e la disponibilità di altre app, la nuova funzione potrebbe essere tanto un balzo in avanti quanto un boomerang, pensando ai potenziali “attacchi” di ritorno.

Il problema, ancora una volta, si traduce nelle ricadute vale a dire, oltre a tutto il resto (rispetto dei principi e dei diritti, nonché adempimenti dei doveri) quali misure di sicurezza sono poste a presidio delle app? Stiamo a vedere.

Cosa cambia per i minori di 16 anni

Altro cambio di passo importante risiede nell’età minima per poter utilizzare WhatsApp, abbassandola di ben tre anni. Quindi, non si dovrà più aspettare di diventare sedicenni per iscriversi alla nota piattaforma del network, poiché già a 13 anni sarà possibile farlo, come anche in altri Paesi del mondo.

Questo è l’effetto del DSA, tra gli altri aspetti. Si tratta di una previsione, peraltro, in linea con il GDPR che prevede un range tra i 13 e i 16 anni, ricordando che in Italia, in virtù del D.lgs. 101/2018 in armonizzazione e quindi modifica del previgente Cod. Privacy, l’età minima è di 14 anni, con un margine di tolleranza, da parte dei gestori dei social di utenti, anche di 13 anni, purché ci sia il “consenso dei genitori”.

Di qui, l’ultimo aggiornamento con cui al via per i tredicenni. Tuttavia, Meta fa sapere anche di avere messo a disposizione un video che intende sensibilizzare gli utenti specialmente più giovani, mettendoli in guardia affinché ne facciano un utilizzo responsabile.

Nella fattispecie, Meta suggerisce loro “cinque comportamenti” da attuare per la propria sicurezza, e cioè:

  1. “controllare le impostazioni della privacy per aver sempre il controllo su cosa si condivide e con chi;
  2. scegliere chi può contattare il minore, ad esempio silenziando le chiamate provenienti da numeri sconosciuti;
  3. bloccare e segnalare i numeri sconosciuti o messaggi indesiderati”;
  4. invitare a riflettere” prima di inviare contenuti agli altri contatti e impedire a chicchessia l’aggiunta a “gruppi” cui non si è interessati;
  5. attivare la doppia autenticazione cd “a due fattori”.

Più in generale, questa novità si pone in linea con quella già stabilita a livello mondiale.

Dati più sicuri nei trasferimenti extra UE

Oltre agli altri due cambiamenti, ecco che il noto colosso americano annuncia anche un rafforzamento del meccanismo di trasferimento dati extra UE. Le modalità applicate alle informazioni relative agli utenti europei sono quelle previste dal recente EU-US Data Privacy Framework – DPF (2023).

A tal proposito, Meta ha annunciato la sua partecipazione al DPF UE-USA e Svizzera-USA, quale sistema regolatorio la trasmissione transfrontaliera di dati personali.

L’adesione al DPF garantisce che “i dati degli utenti europei e svizzeri siano trattati con lo stesso livello di protezione”, includendo tutto: dal numero di telefono agli indirizzi IP. Ciò vale anche per le utenze (a pagamento) cd “business” che WhatsApp mette a disposizione delle organizzazioni, le quali intendano operare in sicurezza.

WhatsApp: come cambiano termini d’uso e informativa privacy

Dalle faq in parola si apprende che il nuovo aggiornamento intende fornire agli utenti “aspettative” più chiare e promuovere un “ambiente digitalepiù sicuro e trasparente.

Termini di servizio

Circa i termini di servizio leggiamo che Meta intende:

  1. aggiungere ulteriori informazioni ai Termini circa le linee guida e normative che illustrano cosa è consentito fare su WhatsApp e cosa no;
  2. fornire maggiori dettagli sui nuovi requisiti UE che consentono all’utente di inviare messaggi da WhatsApp ad app di terzi supportate;
  3. illustrare come segnalare i contenuti e inviare un ricorso contro le decisioni e le modalità con cui vengono suggeriti i canali, qualora l’utente scelga di utilizzarli.

Tuttavia, nulla cambia per i messaggi e le chiamate personali pur sempre protetti dalla crittografia end-to-end, vale a dire quel metodo/sistema di comunicazione cifrata nel quale solo le persone che stanno comunicando tra loro in quel momento, possono leggere i messaggi.

Ecco, dunque, che l’utente il quale dal 12 aprile 2024 continuerà ad adoperare WhatsApp accetta tutti questi aggiornamenti. Se invece l’utente non intendesse accettarli, non potrebbe più adoperare l’app.

Per ulteriori dettagli in merito, di seguito i termini di servizio fatti di:

  • Utilizzo accettabile dei nostri servizi
  • Servizi di terzi
  • Licenze
  • Segnalazione di violazioni di diritti d’autore, marchi e altri diritti di proprietà intellettuale
  • Esclusioni di responsabilità ed esonero
  • Limitazione di responsabilità
  • Risoluzione delle controversie
  • Disponibilità e interruzione dei servizi
  • Altre disposizioni
  • Consultazione dei termini di WhatsApp in lingue diverse

Per completezza, citiamo anche i Termini di servizio supplementari per i canali WhatsApp laddove per “canale” si deve intendere una “funzione di broadcast unilaterale facoltativa, diversa dai messaggi privati, sì progettata per aiutare gli utenti a seguire le informazioni provenienti da persone e organizzazioni importanti”, corredata di Informativa sulla privacy supplementare per i canali WhatsApp, cui si rinvia.

Informativa privacy

È noto che Meta rappresenti uno dei sei gatekeeper chiamati al rispetto dei regolamenti da poco usciti (DSA e DMA). Per questo, la big tech predispone questo aggiornamento e, tiene a precisare che “continuando a utilizzare WhatsApp dopo l’11 aprile 2024, l’utente accetta i presenti aggiornamenti ai nostri Termini di servizio nonché la Informativa sulla privacy.

Tra i punti salienti, i cd “aggiornamenti chiave”, la conformativa normativa è in prima linea, e in particolare i:

  1. requisiti del DMA in virtù del quale WhatsApp ha l’obbligo di rendere le funzionalità di base del suo servizio di messaggistica interoperabili con altri fornitori terzi di servizi di messaggistica;
  2. requisiti del DSA, in forza del quale le informazioni aggiunte devono essere in conformità agli obblighi di natura legale;
  3. meccanismi di trasferimento internazionale dei dati, in particolare per gli utenti europei, previa adozione del nuovo EU-US – DPF;
  4. requisiti di età minima, riducendo come già detto l’età minima a 13 anni, uniformando così a livello globale questo aspetto.

Dal punto di vista di misure di sicurezza tecniche, nulla cambia rispetto a prima e all’aggiornamento risalente al 2021; quindi i messaggi e le chiamate personali continuano a essere protetti dalla cd “crittografia end-to-end”, quindi nessun altro, né tanto meno WhatsApp — che deriva dall’unione dell’espressione anglosassone “What’s up?” (Come va?) e App” quale applicazione — potrà leggere o ascoltarne il contenuto.

Ulteriori informazioni in materia di privacy e sicurezza per gli utenti più giovani su WhatsApp.

WhatsApp e la privacy dell’utente: istruzioni per l’uso

Vediamo ora cosa e come può fare l’utente sul fronte privacy.

Come gestire le opzioni dal proprio account

L’utente può gestire le opzioni di volta in volta dopo aver creato il proprio account ove può gestire le sue scelte.

A proposito, WhatsApp tenendo in debita considerazione la privacy, informa l’utente di poter richiedere le informazioni del suo account da WhatsApp o “esportare manualmente la cronologia chat in qualsiasi momento”.

Come richiedere le informazioni sull’account

Ancora, l’utente attraverso la funzione “Richiedi informazioni sull’account” può richiedere ed esportare un “rapporto sulle informazioni e impostazioni” dell’account.

Si tratta di un report privo di alcun messaggio.

Su come richiedere le informazioni circa il proprio account consultare questo articolo.

É possibile esportare una copia della propria cronologia chat in qualunque momento; passaggio fattibile tanto su iPhone che Android.

Come eliminare l’account

Da ultimo, un cenno a come eliminare l’account. Si tratta di un processo non reversibile né altrimenti annullabile, nonostante fosse fatto per errore.

Per saperne di più in proposito, è possibile approfondire in quest’altro articolo.

WhatsApp e Telegram a confronto, qualche spunto di riflessione

Vediamo ancora, per quanto possa qui tornare utile, una semplice sinossi tra le due web App, da un lato WhatsApp e dall’altro Telegram.

FUNZIONALITÀWHATSAPPTELEGRAM
Utenti attivi2 miliardi500 milioni
Dimensione massima file100 MB2 GB
Crittografia end-to-endDi default per tutte le chatOpzionale per le chat segrete
GruppiFino a 256 partecipantiFino a 200.000 partecipanti
CanaliNo
BotSì, più avanzati
Multi-device
PiattaformeAndroid, iOS, WebAndroid, iOS, Web, Windows, macOS, Linux
SicurezzaConsiderata meno sicuraConsiderata più sicura
PrivacyRaccoglie più datiRaccoglie meno dati
InterfacciaPiù semplicePiù complessa

Senza contare che se da un lato WhatsApp è largamente diffuso, dall’altro Telegram invece è più sicuro, offrendo maggiori funzionalità, a parere di chi scrive.

Dunque, quale app scegliere? Dipende. Non esiste una risposta univoca dal momento che molto fa in considerazione delle esigenze concrete, caso per caso.

ULTERIORI DETTAGLI
CrittografiaWhatsAppuso di protocollo Signal per la crittografia end-to-end di tutte le chat.
Telegram Uso di protocollo MTProto (meno sicuro)
Gruppi WhatsApp fino a 256 partecipanti
Telegramfino a 200.000 partecipanti
CanaliWhatsAppmodo per trasmettere messaggi a un numero illimitato di follower
Telegram
BotWhatsApp Telegramper trasmettere messaggi a un numero illimitato di follower I bot piccoli programmi che possono essere utilizzati per automatizzare diverse attività.
Multi-deviceWhatsApp TelegramPossibilità di utilizzare uno stesso account su più dispositivi/device.

Conclusioni

Quindi, con la recente introduzione ipertrofica normativa, ecco che la strategia si delinea via via in modo sempre più nitido:

  1. sicurezza;
  2. trasparenza;
  3. concorrenza leale.

Il Digital Services Act e il Digital Markets Act non a caso sono due significativi esempi di dette iniziative.

Pertanto, la necessità di rispondere adeguatamente a tali sviluppi si fa sempre più sentire. L’intento è evidente: garantire la conformità piena di WhatsApp alle nuove normative della UE tramite l’adozione di linee guida e politiche più chiare circa i contenuti consentiti e il comportamento degli utenti. Staremo a vedere.


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